C'era una volta René Lacoste, promessa francese del tennis internazionale che a soli 17 anni aveva iniziato a conquistare le prime vittorie e i primi titoli. Con l'energia della sua giovane età e lo stile di gioco di un veterano, l'atleta raggiunse in breve tempo risultati strabilianti, riportati con entusiasmo dalla stampa mondiale. Fu proprio un giornalista del Boston Evening Transcript ad attribuirgli il soprannome che avrebbe reso la sua fama immortale. L'articolo, infatti, parlava di lui usando il nomignolo di 'coccodrillo', legato a una scommessa vinta da Lacoste contro il capitano della squadra francese di Coppa Davis, e recante in palio proprio una valigia di coccodrillo. Ancora oggi, associamo tutti il nome del tennista ad un logo raffigurante l'animale; la stella del tennis si è trasformata infatti in uno degli astri nascenti del mondo della moda, con il merito di aver lanciato sul mercato, nel 1927, un capo intramontabile come lapolo. Cercando un indumento perfetto da indossare in partita, il giocatore prese in considerazione sia la T-shirt che la camicia: ne risultò una maglia che combina la praticità della prima e l'eleganza della seconda, con il colletto ben rifinito, i bottoni, e naturalmente, il logo del coccodrillo con la bocca aperta in bella vista, collocato sulla sinistra del petto. La produzione a livello industriale cominciò ufficialmente nel 1933; pochi mesi dopo, la polo bianca, a maniche corte, con gli orli a costine e in 'jersey petit piqué' riempiva campi da tennis in tutto il mondo!